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D-chiro-inositolo: cos’è e a cosa serve

D chiro inositolo: cos'è e a cosa serve questo particolare inositolo soprattutto nel trattamento di alcuni aspetti della PCOS o sindrome dell'ovaio policistico.
dchiroinositolo

Indice

  1. Premessa
  2. Che cos’è il d-chiro inositolo
  3. Dove si trova il d-chiro inositolo
  4. A cosa serve il dchiro
  5. Inositoli negli alimenti
  6. La storia del d-chiro-inositolo
  7. La ricerca scientifica sul d-chiro
  8. Myo e D-chiro inositolo nelle donne con PCOS: inositoli a confronto
  9. Il falso paradosso del d-chiro nella PCOS (la bugia del 40:1)
  10. D-chiro: come, quanto e perchè

Premessa

In questo articolo si cercherà di fare chiarezza sul D-chiro inositolo che, negli ultimi anni, ha rappresentato un punto di svolta nella ricerca e nell’impiego degli inositoli per il trattamento di diverse patologie di origine metabolica. Tra queste, l’utilizzo del D-chiro inositolo nel trattamento di alcuni aspetti della PCOS o sindrome dell’ovaio policistico, ha rappresentato il riscontro più significativo nel ripristinare il ciclo ovulatorio, con un impatto positivo anche su altri aspetti legati a questa patologia quali acneirsutismo e obesità.

Inoltre, cercheremo di chiarire anche la differenza di impiego e i benefici terapeutici apportati dal D-chiro rispetto al Myo-inositolo di cui il primo rappresenta la formula biologicamente attiva.

D-chiro inositolo: che cos’è e dove si trova

Il D-Chiro-Inositolo (nella sua formula abbreviata DCI), appartiene alla famiglia degli inositoli, nutrienti di crescente importanza per il nostro organismo, che vengono sia assunti con l’alimentazione, sia prodotti dal corpo umano.

Più precisamente, gli inositoli esistono in natura in nove diversi stereoisomeri definiti dall’orientamento spaziale dei loro sei gruppi idrossilici, gli unici dei quali ad avere attività biologica sono il D-Chiro e il Myo-inositolo. Il myo-inositolo e il d-chiro-inositolo, sostanze naturali, svolgono un ruolo fondamentale per l’organismo. soprattutto a livello metabolico.

D Chiro inositolo alimenti

Il D-chiro inositolo, così come il Myo-Inositolo si trova in natura in numerosi alimenti, come  la carruba, la frutta, i cereali, le noci, i legumi. Più nel dettaglio il d-chiro inositolo è diffusamente presente nei vegetali: carote, asparagi, fagiolino e i piselli e pomodori ne sono molto ricchi. Il d-chiro inositolo, che tra tutti gli inositoli è quello con la più rilevante attività biologica, è presente nel grano saraceno e in discreta quantità nella carruba, che ne è diventata la principale fonte estrattiva. L’inositolo è presente anche nei cereali: ne sono ricchi l’avena, il granturco.

Tra le varietà di frutta che lo contengono maggiormente ricordiamo le ciliegie, le mele e le pere.

Dove si trova il d-chiro inositolo nell’organismo

Il d chiro può essere anche sintetizzato dal nostro organismo a partire da una molecola di glucosio.
D chiro inositolo e myo inositolo si possono trovare in diversi tessuti corporei, in forma libera o coniugata, sotto forma di inositol-fosfoglicani, ed in questo caso sono elementi della membrana cellulare, contribuendo alla sua integrità; inoltre sono il cuore della struttura dei più comuni secondi messaggeri, coinvolti in diverse vie di signaling intracellulare, come quella legata all’insulina.

Inoltre, il d-chiro-inositolo è sintetizzato da un enzima epimerasi, attivato dall’insulina, che converte myo-inositolo in d chiro-inositolo.

D Chiro inositolo a cosa serve?

Myo e d-chiro inositolo svolgono funzioni importanti nell’organismo.

  • Il D-Chiro-Inositolo, insieme al Myo, costituisce un efficiente sistema molecolare intracellulare di amplificazione del segnale insulinico.
  • In particolare, il Dchiro inositolo è coinvolto nella stimolazione di enzimi cardine per la regolazione del metabolismo del glucosio.

Quando l’insulina si lega al suo recettore, i mediatori vengono generati attraverso l’idrolisi dei glicosilfosfatidilinositoli localizzati a livello della membrana cellulare. I mediatori rilasciati possono così intervenire nei processi metabolici intracellulari.

La storia del D-chiro inositolo

Parlando di D-chiro-inositolo non si può non menzionare la PCOS o sindrome dell’ovaio policistico.

La PCOS è una sindrome multifattoriale che, non solo è considerata una delle principali cause di infertilità anovulatoria, ma colpisce una fetta importante di donne in età fertile: tra il 5 e il 10% delle donne ne soffrono.

Ormai da tempo la comunità scientifica concorda con l’assunto che la PCOS sia strettamente associata ad una condizione di insulino-resistenza. Già nel 1993, il Prof. Larner evidenziava il ruolo dell’inositolo nel metabolismo degli zuccheri . Questa scoperta apre la strada all’applicazione degli inositoli in molti ambiti tra cui il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e della PCOS.

Il professor Larner dimostrò che la somministrazione di D-chiro-inositolo riduceva l’insulinoresistenza e l’iper-insulinemia, confermando l’ipotesi che questa molecola potesse agire come “secondo messaggero” del segnale dell’insulina.

La ricerca scientifica sul D-chiro-inositolo

Alla fine degli anni ’90, Nestler, a capo di un gruppo di ricercatori, dimostrò per primo l’efficacia del D-chiro-inositolo nel trattamento di un gruppo di 22 donne obese e con PCOS (Leggi lo studio di Nestler). I risultati dimostrarono che:

  • 10 donne su 22 ovularono dopo 4 settimane di trattamento;
  • altre 9 donne dopo 8 settimane

Gli autori riportarono anche il miglioramento della sensibilità all’insulina e la riduzione degli androgeni nel siero.

Nel 2002 furono prodotti ulteriori dati, questa volta su 10 donne PCOS normopeso, e i risultati furono confermati: 6 donne su 10 ovularono.

Da questi primi studi in poi, l’efficacia del dchiro-inositolo nel trattamento di numerose patologie su base metabolica è stata ampiamente studiata e provata dalla comunità scientifica. Leggi gli studi sul d chiro inositolo

Myo e D-chiro nella PCOS: inositoli a confronto

Abbiamo detto all’inizio di questo articolo che il myo-inositolo e il d-chiro inositolo sono coinvolti nella via di segnalazione intracellulare dell’insulina, il primo come precursore, mentre il d chiro inositolo come reale effettore. Questo significherebbe che solo il dchiroinositolo va a potenziare la funzione metabolica mediata dall’insulina, determinando un minore utilizzo d quest’ultima da parte dell’organismo riducendo, quindi, lo stato di iper-insulinemia tipico delle donne con pcos.

L’impiego degli inositoli nel trattamento di condizioni come la PCOS, prima causa di infertilità nelle donne, ma anche di sindrome metabolica e diabete mellito, è da sempre stato oggetto di attenzione da parte della comunità scientifica. Diversi studi sono stati pubblicati in particolare sul rapporto fisiologico tra Myo Inositolo e D-Chiro-Inositolo e sul trattamento delle suddette patologie con le due molecole singole o in combinazione.

Nonostante le similitudini, i due inositoli potrebbero svolgere ruoli differenti nell’organismo:

  • Il myo-inositolo potrebbe avere un ruolo nel mantenere l’integrità di membrana e l’osmolarità cellulare ed è per questo che è presente in maniera indifferenziata in tutte le tipologie cellulari.
  • Il Dchiroinositolo, invece, si trova in maggiori quantità nei tessuti più sensibili all’insulina (che sono l’adipe, i muscoli e il fegato) in quanto è proprio in queste sedi che si regola il bilancio energetico.

L’insulina regola il metabolismo glucidico, lipidico e proteico. Per esempio, i muscoli necessitano di insulina non solo per acquisire carburante (glucosio), ma anche per sintetizzare nuove proteine per la loro struttura. A livello lipidico, invece, l’abbondanza di glucosio grazie all’insulina viene convertita in lipidi e immagazzinata come riserve di energia.

  • Il D-chiro-inositolo agisce come uno dei secondi messaggeri dell’insulina potenziando la sua azione di regolazione del metabolismo del glucosio e sarebbe un modulatore della steroidogenesi (formazione degli ormoni steroidei), che la donna con pcos ha accentuata.

Infatti, tutti gli studi clinici dimostrano una riduzione dei livelli degli androgeni in seguito all’assunzione di dchiro, con conseguenti risvolti positivi dal punto di vista riproduttivo (ripristino del ciclo ovulatorio) ed estetico (riduzione di acne e irsutismo).

Il falso paradosso del D-chiro-inositolo nella PCOS e nell’ovaio: la bugia del 40:1

Nel 2012 viene pubblicato uno studio “Does Ovary need D-Chiro Inositol?” in cui si ipotizza che un utilizzo eccessivo del dchiroinositolo possa essere controproducente per l’ovaio in donne affette da PCOS.

Tale studio riprende l’ipotesi del Paradosso del D-Chiro-Inositolo nell’ovaio, così definito (ma non dimostrato) in una pubblicazione del 2011 secondo cui, in condizioni sistemiche di insulino resistenza e conseguente iperinsulinemia compensatoria, l’ovaio non diventa mai insulino resistente e pertanto, avrebbe una risposta opposta rispetto a quella di tutti gli altri tessuti dell’organismo, non risentendo delle eccessive ed anomale quantità circolanti di insulina.

L’eccesso di insulina determinerebbe, a livello ovarico, una conversione accentuata di MYO-inositolo in D-Chiro-Inositolo a causa di un’esaltazione dell’attività dell’epimerasi, ossia dell’enzima responsabile di tale conversione. L’abbondanza di D-Chiro Inositolo a discapito del MYO, determinerebbe una ridotta qualità ovocitaria.

L’infondatezza di quanto suddetto ha trovato riscontro anche da parte della Magistratura.

A luglio 2018 il tribunale di Catania ha infatti ordinato alla casa editrice dello studio “Does Ovary need D-Chiro Inositol?” di applicare un avviso, sulla pubbicazione on line, che desse conto della totale inattendibilità sia scientifica che procedurale dello stesso.

Inoltre, uno dei due autori ha espressamente disconosciuto la paternità stessa dello studio, sostenendo anzi, l’assoluta validità del Dchiro inositolo per il trattamento sia di donne con PCOS, sia di donne che ricercano una gravidanza, smentendo così quanto affermato nel suddetto studio. (Leggi)

Nel 2019, anche la Società Italiana di Farmacologia e la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia hanno espresso la loro opinione in merito all’utilizzo di integratori, in donne con PCOS, contenenti una miscela dei due inositoli, ovvero una combinazione di MYO e DCHIRO in un rapporto 40:1. Le suddette società scientifiche giungono alla conclusione che mancano dati conclusivi in tal senso, non esistendo prove sull’effettivo vantaggio della somministrazione di questa specifica combinazione rispetto ai singoli myo o d chiro inositolo.

Per di più, il ragionamento che ha portato alla creazione della combinazione myo e dchiro in rapporto 40:1 non è supportato da un razionale farmacologico. Infatti, se l’obiettivo è ripristinare i livelli fisiologici dei due inositoli a livello ovarico, in condizioni di iperinsulinemia, esisterebbe già una concentrazione eccessiva di dchiro, perché somministrare ulteriormente dchiro o comunque il suo precursore MYO che verrebbe ulteriormente convertito dall’epimerasi “attivata dall’insulina” in dchiro?

Tra l’altro, un prodotto assunto per via orale, subisce diversi passaggi e si distribuisce a livello di tutto l’organismo e non direttamente in un singolo distretto, come l’ovaio. (Leggi l’opinion paper).

Perchè non è corretto affermare che esiste una combinazione perfetta Myo / Dchiro in rapporto 40:1

L’integrazione di un prodotto contenente myo e dchiro inositolo in combinazione 40:1 in pazienti affette da PCOS, non ha un riscontro scientifico e farmacologico rilevante perché:

  1. I dati in letteratura relativi alle concentrazioni fisiologiche dei due inositoli sono discordanti, ed è improbabile riuscire a creare una formulazione contenente una miscela così specifica (550 mg di myo inositolo e 13,8 mg di d chiro) senza studi scientifici opportuni, che a tutt’oggi sono mancanti.
  2. I dosaggi dei due singoli inositoli, invece, sono stati studiati, e tengono conto della quota di conversione del MYO (precursore) in Dchiro (sostanza attiva).
  3. L’approccio terapeutico alla PCOS deve guardare all’organismo nella totalità.

 

In sostanza occorre chiarire che in caso di PCOS l’ovaio risulta disfunzionale come conseguenza di uno stato iper-insulinemico e non come punto di partenza.

Concludendo, nelle donne con PCOS, la corretta terapia dovrebbe essere indirizzata contro la causa patogenetica che, nella maggioranza delle pazienti, è l’insulino-resistenza: una condizione sistemica di alterato metabolismo che impatta negativamente sulla funzione ovarica.

In casi di insulino-resistenza, si verifica un deficit dell’enzima epimerasi, responsabile della conversione da Myo a Dchiro che colpisce tutti i distretti del corpo. Tale deficit porta ad una scarsa conversione del Myo in Dchiroinositolo e, pertanto, sarebbe più corretto somministrare direttamente la molecola attiva (DCHIRO) e non il suo precursore (MYO).

D-chiro inositolo: come, quanto e perché?

Normalmente il nostro organismo produce elevate quantità di Myo-inositolo che, attraverso l’azione dell’enzima epimerasi viene convertito in D-Chiro-Inositolo che, come abbiamo visto, risulta essere la forma biologicamente attiva del primo.

Numerosi studi dimostrano come un deficit di produzione di D chiro inositolo possa essere alla base del meccanismo patogenetico di una ridotta risposta dell’organismo al segnale inviato dal legame insulina-recettore (insulino-resistenza).

In condizioni di insulino-resistenza, infatti la conversione da myo a dchiro inositolo avviene in maniera ridotta a causa di un deficit dell’enzima epimerasi, o per un aumentato catabolismo del dchiro prima della filtrazione renale e ciò comporta ridotti livelli plasmatici di d-chiro, ma non del suo precursore myo, le cui concentrazioni rimangono inalterate, o aumentate.

L’insulino-resistenza a sua volta è correlata ad una serie di condizioni come:

  1. Diabete Mellito
  2. Obesità
  3. PCOS
  4. Infertilità

In tutte queste condizioni l’utilizzo degli inositoli ha portato alla regolarizzazione del quadro metabolico ed endocrino con effetti di miglioramento su:

  • insulino-sensibilità
  • iper-androgenismo
  • irregolarità mestruale ed ovulatoria
  • stati di infertilità eventualmente associati
  • irsutismo ed acne

Per approfondire questo argomento vai alla sezione: Myo e D-chiro: la storia del 40:1

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